Luigi Mainolfi nasce a Rotondi di Valle Caudina, in Campania, il 16 febbraio 1948. Durante un primo periodo, compreso fra il 1972 ed il 1976, l’artista orienta la sua ricerca sulla rappresentazione della propria immagine, che, dopo lo sdoppiamento, viene pubblicamente frantumata. L’anno 1972 vede appunto l’apertura delle sue prime mostre personali: Il buon pittore, presso l’Europa Centro d’Arte di Napoli, e Mangiate Mainolfi VIII, allo Studio Oggetto di Caserta, oltre che la partecipazione alla collettiva VII Rassegna d’arte del Mezzogiorno. Artisti di Napoli della giovane generazione, al Museo Pignatelli di Napoli. Dopo le esperienze dei primi anni ’70, lo scultore avvia il proprio iter artistico nel segno del recupero di un concetto primigenio di scultura, concepita come atto creativo e vissuta in una dimensione prettamente fisica. Senza dubbio il trasferimento dell’artista a Torino, città estremamente stimolante per il clima artistico d’avanguardia che vi si respirava, segna profondamente la produzione di questi anni e porta alla nascita di opere oggi famose a livello internazionale: basti ricordare Campana, grande scultura in gesso policromo del 1979. D’altro canto in questi stessi anni si riscontra anche un’evoluzione del linguaggio artistico dello scultore, il quale si orienta verso una modellazione organica e immaginifica, tipica di tutta la sua produzione successiva. Partendo dalla terra, il centro vitale da cui scaturisce la forma e, per questo motivo, il materiale principe delle sue sculture, Mainolfi rievoca favole e leggende e le coniuga alle invenzioni fantastiche del proprio mondo artistico. Gli anni ’70 si chiudono con la mostra personale presso la Galleria Nuovi Strumenti di Brescia e gli anni ‘80 si aprono con la mostra del 1981 presso la Galleria Tucci Russo di Torino, con la quale inizia un rapporto ideale che continua fino ai giorni nostri. Tra il 1980 ed il 1982 l’artista partecipa alle più importanti rassegne internazionali: la Biennale di San Paolo in Brasile; Documenta 7 a Kassel, in Germania; la Biennale di Parigi e la Biennale di Venezia. Il 1982 è l’anno della prima esposizione personale all’estero: una mostra dedicata alle opere di Mainolfi si apre infatti in Germania, alla Galleria Appel und Fertsch di Francoforte, subito seguita, l’anno successivo, da quella presso la Galerie Walter Storms di Monaco; dopo questi due episodi, le opere dello scultore saranno esposte a Praga nel 1994, a Parigi nel 1995, nel 1997 e nel 2000 e al Museum of Contemporary Art di Sapporo, in Giappone, nel 2001. Nel corso degli anni la morfologia delle forme create dall’artista si evolve continuamente: l’incessante ricerca porta Mainolfi ad indagare più compiutamente la superficie, che si trasforma in una sorta di pellicola o membrana vivente. Ciò è evidente in opere-installazioni come Cittador (1990-1991) e in Paesaggi (1995). Negli anni ’80-’90, fra le numerose mostre personali dedicate alle opere dell’artista si segnalano: Gubbio ’92. XXI Biennale di scultura. Omaggi, all’interno del Palazzo dei Consoli (1992) e, nello stesso anno, la mostra alla Galleria d’Arte Contemporanea di Rimini; l’antologica Mainolfi. Opere 1978-1994, alla Villa delle Rose, Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna (1994, poi trasferita a Praga, al Palazzo della Campana); la retrospettiva alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino (1995) e quella al Museo Civico di Napoli (1996); l’esposizione, insieme a Giuseppe Maraniello, al Centro per le Arti Visive “Pescheria” di Pesaro (1998). Le più recenti mostre personali si sono aperte, nella primavera del 2002, a Bologna (Dune, presso la Galleria Otto Arte Contemporanea) e a Firenze (La sposa e la capretta, presso il Salone di Villa Romana). Dagli anni ’80 ad oggi Luigi Mainolfi ha partecipato inoltre ad importanti esposizioni e rassegne di rilievo internazionale: XVI Bienal de Sâo Paulo a San Paolo, in Brasile (1981); Biennale di Venezia (1982, 1986 e 1990, con una sala personale nel Padiglione Italia); Documenta 7 a Kassel, in Germania (1982); XII Biennale de Paris (1982); Arte italiana 1960-1982 a Londra (1982); Arte italiana 1960/80 a New York (1984); 1960-1985. Aspekte der Italienischen Kunst, a Francoforte, Berlino, Hannover e Vienna (1986).


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